Pizzotti, Andrea
Pizzotti, Andrea (2021). La comparazione linguistica greco-latina: prospettive antiche e moderne. Atti dell’intervento al convegno “Prospettive didattiche e acquisizione linguistica greco-latina”. Ars docendi, 9, dicembre 2021.
Alla luce delle ricerche di linguistica generativo-trasformazionale di Noam Chomsky, numerosi studi in ambito glottodidattico hanno recentemente sottolineato le grandi potenzialità del metodo comparativo, in particolare neo-comparativo, per favorire l’apprendimento delle lingue moderne. Tali contributi hanno mostrato come un sistematico ricorso alla comparazione linguistica possa offrire diversi vantaggi, tra cui si annoverano soprattutto: una minore percezione della differenza interlinguistica tra la propria lingua e quelle studiate, un migliore inquadramento dei termini e dei costrutti meno intuitivi e frequenti (le cosiddette “eccezioni”) e una percezione “quasi nativa” dei fenomeni linguistici da parte dei discenti. Questi importanti risultati sono stati alla base di proposte di applicazione del metodo comparativo anche allo studio delle lingue classiche. Tenendo conto delle conclusioni tratte dagli studi appena menzionati, questo intervento mira a proporre un ulteriore ampliamento relativamente all’uso del metodo comparativo in didattica delle lingue classiche: non ci si vuole infatti avvalere solo dei benefici dell’arricchimento delle conoscenze in ambito linguistico di studenti e docenti e della comparazione fra italiano, inglese e latino per l’apprendimento di quest’ultimo, ma si intende anche sostenere l’utilità di un ricorso costante alla comparazione fra le due lingue antiche, sia esso indirizzato alla didattica del latino o del greco antico.
Alla luce delle ricerche di linguistica generativo-trasformazionale di Noam Chomsky, numerosi studi in ambito glottodidattico hanno recentemente sottolineato le grandi potenzialità del metodo comparativo, in particolare neo-comparativo, per favorire l’apprendimento delle lingue moderne. Tali contributi hanno mostrato come un sistematico ricorso alla comparazione linguistica possa offrire diversi vantaggi, tra cui si annoverano soprattutto: una minore percezione della differenza interlinguistica tra la propria lingua e quelle studiate, un migliore inquadramento dei termini e dei costrutti meno intuitivi e frequenti (le cosiddette “eccezioni”) e una percezione “quasi nativa” dei fenomeni linguistici da parte dei discenti. Questi importanti risultati sono stati alla base di proposte di applicazione del metodo comparativo anche allo studio delle lingue classiche. Tenendo conto delle conclusioni tratte dagli studi appena menzionati, questo intervento mira a proporre un ulteriore ampliamento relativamente all’uso del metodo comparativo in didattica delle lingue classiche: non ci si vuole infatti avvalere solo dei benefici dell’arricchimento delle conoscenze in ambito linguistico di studenti e docenti e della comparazione fra italiano, inglese e latino per l’apprendimento di quest’ultimo, ma si intende anche sostenere l’utilità di un ricorso costante alla comparazione fra le due lingue antiche, sia esso indirizzato alla didattica del latino o del greco antico.